Fauna
Il momento migliore per godere della flora e
della fauna cretesi è durante la stagione primaverile, quando stormi di uccelli
migratori passano nel loro viaggio verso l''Europa. Gli uccelli locali sono per
lo più capinere, allodole e cardellini, ma qualche fortunato potrebbe anche
vedere aquile e altri rapaci, come il Falco Eleonora.
Tra la fauna locale, possiamo trovare un animale che vive solo a Creta. Il suo nome comune è "Kri-Kri" (Capra aegagrus creticus). E'' imparentato con la capra selvatica che vive in Caucaso, Iran, Pakistan ed è stato cacciato per secoli per la sua carne e la sua pelle. Il Kri-Kri è stato dichiarato specie protetta dal 1970 e vive nelle zone selvagge e inaccessibili di Creta.
Gipeto
Si tratta di una specie straordinaria di rapace, molto veloce e dinamica. Pesa
circa 5-7 kg
ed ha un''apertura alare di 2,80 metri.
I gipeti sono soliti costruire due o tre nidi, ma depongono le uova in uno solo
di essi in pieno inverno (dicembre e gennaio). Entrambi i genitori covano le uova
per circa due mesi, dopodiché queste iniziano a schiudersi. Entro giugno, solo
un piccolo uccello marrone vola via dal nido.
I Pastori cretesi chiamano i gipeti “uccelli delle ossa”, perché per lo più si
nutrono di ossa (70-90%). Essi rompono le ossa sulle rocce con una tecnica
particolare: le fanno cadere da altissima quota su pareti rocciose scoscese e
poi le seguono in picchiata. Ripetono questa procedura fino a quando le ossa
non si rompono.
All''inizio del secolo, il gipeto si era quasi estinto nella maggior parte dei
paesi europei. Al giorno d''oggi vive in aree protette nelle zone dei Pirenei e
della Corsica, mentre la specie è stata reintegrata nelle Alpi negli ultimi 13
anni. In Grecia i gipeti si trovano nelle zone più rocciose. Creta ne ospita il
maggior numero.
Le minacce principali sono: la distruzione o il declassamento dei loro biotopi,
i disturbi durante il periodo riproduttivo, la riduzione della popolazione di
ruminanti selvatici, la recessione dell''agricoltura di montagna, la caccia e
l''uso di esche avvelenate.
La Società Ornitologica Ellenica è attiva nella loro protezione.
La tartaruga Caretta
Caretta
La Caretta può raggiungere il metro di lunghezza
e i 90 chili di peso. Il suo carapace è di colore rosso-bruno. Si nutre di
organismi marini come meduse, conchiglie, cozze, etc. Come tutti i rettili, le
tartarughe marine respirano con i polmoni e possono rimanere sott''acqua più
degli esseri umani.
Da maggio ad agosto, le Caretta femmine escono di notte sulle coste di Creta e
di altre regioni della Grecia per deporre le uova, seppellendole nella sabbia.
Depongono circa 115 uova, che si schiudono dopo due mesi. Quando nascono, i
neonati corrono al mare, ma pochi di loro sopravvivono.
Le minacce principali sono: la distruzione o il declassamento delle aree di
cova a causa dello sviluppo turistico incontrollato, gli strumenti di pesca,
l''inquinamento del mare.
Il principale sostenitore della protezione della tartaruga marina è
l''organizzazione no-profit “ARCHELON”.